Negli ultimi giorni il mercato di Bitcoin ha attraversato una fase di incertezza che ha lasciato molti trader e investitori con il fiato sospeso. Ottobre, di solito considerato un mese storicamente forte per BTC, stavolta ha deluso le aspettative. Dopo una breve fase di spinta rialzista, il prezzo ha perso slancio, spaventando chi temeva di essere alla fine del ciclo bullish iniziato mesi fa. Eppure, guardando con attenzione i dati on-chain, il quadro sembra meno drammatico di quanto appaia a prima vista. Alcuni analisti suggeriscono che non siamo alla fine di un mercato toro, ma solo in un momento di riassetto , una fase di ristrutturazione del mercato dopo mesi di crescita. BTC non è in “fase ciclica conclusiva”: il parere di XWIN Research Japan Secondo l’analisi di XWIN Research Japan , pubblicata su CryptoQuant, la condizione attuale di Bitcoin non corrisponde ai segnali tipici di un top di mercato. Gli indicatori non mostrano euforia generalizzata, ma piuttosto un consolidamento strutturale. L’ open interest , cioè il totale delle posizioni aperte sui futures BTC, è sceso nettamente dalla fine di ottobre. Questo calo è importante, perché suggerisce che molti trader a leva stanno chiudendo le loro posizioni. In altre parole, il mercato sta “sfiatando” la speculazione, riducendo la pressione delle operazioni troppo rischiose. (Fonte: CryptoQuant) Nelle fasi finali di un ciclo rialzista, solitamente accade il contrario: la leva aumenta mentre tutti cercano di cavalcare l’ultimo pump. Stavolta invece la dinamica è opposta — segno che il mercato non è in modalità “mania da top”, ma in pausa tecnica. Un altro indicatore interessante riguarda il comportamento degli investitori istituzionali, in particolare quelli statunitensi. Il cosiddetto “Coinbase Premium Index”, che misura la differenza di prezzo del Bitcoin tra Coinbase e altri exchange globali, è recentemente diventato negativo. Questo significa che negli Stati Uniti la domanda di BTC è più debole rispetto al resto del mondo. Tuttavia, XWIN interpreta questo non come un segnale di fuga, ma come parte della ristrutturazione in corso: le istituzioni si stanno semplicemente riposizionando in attesa di un contesto macro più chiaro, soprattutto in vista delle prossime decisioni di politica monetaria. Segnali positivi nonostante la fase complessa Nonostante le apparenze, ci sono segnali positivi che invitano a non farsi prendere dal panico. Le riserve di Bitcoin sugli exchange sono ai minimi da diversi anni. Quando BTC sparisce dagli exchange, di solito significa che i detentori di lungo periodo lo stanno spostando in wallet privati , con l’intenzione di tenerlo fermo piuttosto che venderlo. Questo comportamento, spesso legato agli HODLer, tende a creare una base solida sotto il prezzo. Meno offerta disponibile equivale a meno pressione di vendita, e di conseguenza a maggiore stabilità nel medio periodo. In parallelo, la liquidità in stablecoin — cioè il capitale in USDT, USDC e simili parcheggiato nei wallet e negli exchange — sta tornando a crescere. È un segnale sottile ma cruciale: indica che ci sono fondi pronti a rientrare nel mercato crypto. Spesso, un aumento di liquidità in stablecoin anticipa nuovi flussi di acquisto, perché rappresenta “polvere da sparo” in attesa di essere convertita in asset digitali. Tuttavia, XWIN avverte che nel breve periodo non bisogna aspettarsi movimenti esplosivi: il Bitcoin potrebbe restare in una fase di consolidamento per settimane o mesi, oscillando dentro un range piuttosto stretto. Implicazioni per chi investe o segue il mercato crypto In questo contesto, molti investitori si chiedono come comportarsi. Chi opera con leva dovrebbe probabilmente restare prudente: la volatilità può restare bassa, ma improvvisi spike di prezzo possono colpire le posizioni troppo esposte. Chi investe a lungo termine, invece, può leggere questa fase come un’opportunità di accumulo graduale, sfruttando i periodi di calma per costruire posizione. Non è un invito a comprare ciecamente, ma a riconoscere che i fondamentali di Bitcoin non sono cambiati: l’offerta resta limitata, la domanda globale cresce lentamente e il prossimo halving si avvicina.